Pubblicato su politicadomani Num 91 - Maggio 2009

Il libro
"La sparizione" di Emilia Santoro

Difficile non lasciarsi incantare da questo libro: settantatre pagine ed un'ora e quarantasei minuti di raffinato incanto

di Giuseppe della Monica

È bene dire subito una cosa: non ci si può non innamorare di un personaggio come Emilia Santoro. Maranese d'adozione ma di lungo corso, splendida quarantenne, tenera madre, insegnante di francese, giornalista, storica locale, e non da ultimo pasionaria delle lotte contro la discarica di Chiaiano. Ed è quindi difficile non lasciarsi incantare da questo suo libro ("La sparizione", Manni Editore, 2006 - 9,00 eu), anche se ormai, anagrafitipograficamente ha già tre anni di vita. Non è un caso, in effetti, che Nando Vitali, nella sua introduzione, leggera e profonda al tempo stesso, infili, un po' di soppiatto, termini di paragone quali Carroll, Guareschi, Marquez, Rilke, Calvino, Rushdie, e scusate se è poco.
Lo stesso titolo, d'altronde, lascia aperta la questione del protagonista. Chi è che sparisce? Il signor Alfonsino, ufficiale della Marina in pensione, Cupa Dormiglione, il paese immaginario ma non troppo dove si svolge la storia, le farfalle Danaus Plexipplus, inseguite, assieme a mezzo paese, da due strampalati ricercatori canadesi?
Certo che la storia è interessante fin dall'inizio: uno scavo in una montagna che sviluppa un microclima autonomo all'interno, una "città dominante" sviluppatasi intorno al porto di Cupa Dormiglione, nella piana di Nostos ("patria" in greco, se non andiamo errati), ed attorno al fiume Nossa, poi interratosi, poi i tanti personaggi che si muovono intorno al protagonista: la governante Olimpia, un po' tirannica, come richiede il ruolo; padre Severino, affabulatore di bambini; il maresciallo dei carabinieri a riposo Armando Zollo, che non ha perso il "vizio" professionale di mettere ordine nella gente; il dottor Ferruccio, mediatore multiculturale volontario, Crab ("Granchio") Smith e la sua pacchianissima signora venuti dal Canada per inseguire delle farfalle. E tanti altri solo schizzati, poco più che abbozzati: Giuseppe, Scialapeppe, Peduccio, Nicola il pescivendolo e Mimì il meccanico, la signora Zamparelli, figurine di paese che non mancano di fare la loro bella figura.
E poi c'è la scrittura, che potremmo definire, prendendo a prestito un termine dalle arti figurative, "citazionista": riscrittura creativa (con l'inserimento di brani di Gibran, Tolstoj, Warzlawick, accostati allo storico locale Ravanelli), influssi cubisti (i "denti spettinati" del signor Alfonsino), spunti da commedia brillante (l'icastica e sardonica descrizione dei coniugi Smith), suggestioni gergali (la signora Zamparelli viene definita "spilapippa"), influssi fumettistici ("si guardarono da capo a piedi con un boh appeso alle labbra"), e si potrebbe ancora continuare a lungo.
Un libro complesso, dunque, ma gradevolissimo. Certo, ad un certo punto si teme che l'autrice non riesca a tenere a bada tutto il materiale che riversa nella pagina, ma alla fine la sintesi arriva magicamente, d'incanto, quasi inattesa. Un finale che riannoda magistralmente tutti i fili e le personae, e che sembra conferire al libro un tono fiabesco da delicate sublimazione ed elaborazione di un lutto.
Insomma, se potete, procuratevi questo testo: settantatre pagine ed un'ora e quarantasei minuti di raffinato incanto, almeno quanti ne ha donati a me.

Note bibliografiche
Emilia Santoro, "La Sparizione", Manni Editore, collana Pretesti, 2009, 72 pp. - 9,00 eu
Della stessa autrice, insieme ad Ettore Latteri, è il Dossier "Chiaiano, emergenza ambientale e democratica" (www.chiaianodiscarica.it)

 

 

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